Categoria: Economia e lavoro

  • Il giorno che tutto continuò come prima

    Lo dicono sempre, ma non avviene mai. Anzi va sempre peggio. Quante volte lo han detto, e noi l’abbiamo dovuto sentire; quante volte l’hanno scritto, e noi l’abbiamo dovuto leggere, che dopo l’11 settembre 2001 niente sarebbe stato più come prima?

  • Il mio libero canto su los indignatos

    Li guardavo dalla mia finestra virtuale sul mondo (ahimè solo virtuale) e li vedevo laggiù, in quella piazza nella quale più volte ho passeggiato anni addietro. Quella piazza che non sembra neppure una piazza, e difatti non si chiama nemmeno piazza del sole ma porta: Puerta del Sol

  • Ahi serva Italia…non donna di provicia ma… (bordello?)

    Non avrei voglia di scrivere. Di niente. C’è qualcosa che mi rende svogliato, avvilito, depresso. Gli è che ogni volta che m’affaccio alle mie poche finestre sul mondo (stampa, TV, un po’ meno la radio, meno ancora internet), sento subito un gran bisogno di richiuderle per l’aria ammorbata che mi invade i polmoni.

  • Si stava meglio quando si stava peggio?

    «L’avidità, non trovo una parola migliore, è valida, l’avidità è giusta, l’avidità funziona, l’avidità chiarifica, penetra e cattura l’essenza dello spirito evolutivo. L’avidità in tutte le sue forme: l’avidità di vita, di amore, di sapere, di denaro, ha impostato lo slancio in avanti di tutta l’umanità» (dal film Wall Street, di Oliver Stone, 1987).

  • Primo maggio: e la festa sopravvisse al lavoro

    Sono abbastanza avanti negli anni per ricordarmeli, quei Primi Maggio del secondo dopoguerra, quei vecchi camion pieni gremiti di uomini delle fabbriche e delle campagne, tutti in piedi, che cantavano a squarciagola Su fratelli e Bandiera rossa.