Due poesie: 2 novembre e 4 novembre

2 novembre

I
Ho sentito
la voce dei miei morti:                     
voci d’uomo
gravi,
solenni;
voci di donna
chiacchierine,
cordiali;
voci di bimbo
argentine,
festose
come stormi di rondini in volo
attorno al campanile alto
de la mia chiesa.

Erano loro
– i miei Morti –
che mi chiamavano
con forte voce di bronzo.

II
Nel piccolo cimitero
del paese,
la città;
tanta gente da ogni parte,
tante voci:
buon giorno,
come sta,
bene grazie,
Padre nostro,
e Lei,
quanto tempo,
com’è cresciuto,
L’eterno riposo,
Amen.
Ho smarrito
le voci
dei miei morti,
non le ho sentite più;
c’erano solo
voci di vivi.

III
A coppie
a gruppi
i vivi se ne sono andati
I nostri morti
sono rimasti lassù,
su quel poggio
dove nessuno mai parla
se non il vento tra le chiome folte
dei cipressi.
Silenzio

4 novembre

Le Voci

1. A Trento 
   io non c’ero,
                2. io non c’ero   
                   a Trieste  
                                  3. quel 4 novembre
                                     del 1918.
1. Io 
   non ero ancor nato            
                2. e neanch’io
1. ma c’era mio padre
                2. e mio nonno
                                  3. e c’erano molti
                                     di quelli che sono 
                                     tra noi qui 
                                     presenti…  
1. Noi 
   non c’eravamo
                2. noi 
                   non potevamo esserci
                                  3. noi non eravamo 
                                     ancor nati:
1. molti
   mancarono all’appello
   quel giorno
                2. molti che pure               
                   eran nati      3. ma che eran 
                                     già morti,
1. molti che eran saliti
   sul Carso
                2. o sul Grappa                    
                                  3. ma non ne eran 
                                     discesi
1. eran discesi 
   sul Piave
                                  3. senza mai 
                                     risalirne  

II. Lamento

1. Ahi,
   qual furore di sangue 
   condusse l’Europa
   ad uccidere
   i suoi figli migliori 
   a uno a uno?
        2. Ahi,
           quale sete
           implacabile volle
           che sotto i ponti
           del Piave
           non più acqua
           ma sangue 
           scorresse?         
                  3. Ahi, 
                  che dall’albero secco
                  a uno a uno
                  cadono i frutti più belli
                  dell’amore
                  dell’uomo!
1. Come foglie morte
   spazzate dal vento
   vanno i figli dell’uomo
   nei turbini di distruzione
        2. essi sono caduti
                  3. stroncati
1. fiori 
   còlti nel momento
   di maggiore bellezza
        2. non ancora appassiti
           semi buoni
           scelti
                  3. sotterrati 
                     perché germogliassero
                     in vita nuova
1. per un mondo migliore
        2. senza più odi
                  3. né guerre
1.   senza vincitori né vinti ! 
        2. senza orfani figli !
                  3. senza vedove madri!

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