Venerdì 20 Gennaio 2017 – La buonanotte di don Antonio


Ieri sera vi ho promesso un dono. Eccolo.
Una poesia del grandissimo Giuseppe Ungaretti poeta italiano nato in Egitto (1888- 1970), fra i maggiori del XX secolo, anche se Stoccolma non ha mai voluto riconoscerlo meritevole del premio Nobel, premio assegnato invece a Quasimodo e a Montale.
Questa la poesia di cui voglio farvi dono stasera.
Il titolo è La Madre. E questa è la breve,
intensissima lirica: un vero dono che il Poeta ha fatto a tutti noi.

«E il cuore quando d’un ultimo battito
«avrà fatto cadere il muro d’ombra
«per condurmi, Madre, sino al Signore,
«come una volta mi darai la mano.
«In ginocchio, decisa,
«sarai una statua davanti all’eterno,
«come già ti vedeva
«quando eri ancora in vita.
«Alzerai tremante le vecchie braccia,
«come quando spirasti
«dicendo: Mio Dio, eccomi.
«E solo quando m’avrà perdonato,
«ti verrà desiderio di guardarmi.
«Ricorderai d’avermi atteso tanto,
«e avrai negli occhi un rapido sospiro.

Questa poesia la lessi nella Chiesa di Casalina
in occasione dei funerali di mia Madre (1980).
Mi è tornata in mente ieri sera, perché Alessandro, il giornalista ottantenne diceva di sperare che avrebbe ritrovato tutti lassù. Anch’io lo spero, e oggi dedico quella poesia
a tutte le meravigliose mamme di Casalina
che oggi sono in cielo con la mia.
Che tutte ci benedicano tutti.

Don Antonio