Sabato 21 Gennaio 2017 – La buonanotte di don Antonio


Stasera mi affiderò a San’Agostino perché mi sia di guida in questa buonanotte.
Questa è una sua celebre massima, che qui riporto a vostra edificazione.
 
– Ama e fa’ ciò che vuoi;
sia che tu taccia, taci per amore;
sia che tu parli, parla per amore;
sia che tu corregga, correggi per amore;
sia che perdoni, perdona per amore:
sempre sia in te la radice dell’amore,
poiché da questa radice
non può procedere se non il bene.
 
Amore: ma di quale amore parla qui Sant’Agostino?
Forse di quello di cui si sarebbe pentito per tutta la sua vita? Di quell’amore che è spreco, profanazione, abbrutimento di sé stesso e degli altri?
Quello a cui l’aveva iniziato il padre fin dall’età dei sedici-diciassette anni, pratica da cui sarebbe nato un figlio che perderà giovanissimo?
O quello umile, devoto, eroico, generoso di cui gli aveva dato sublime esempio la madre Santa Monica? Quell’amore che gli fece scrivere e dire: “Signore tu ci hai creati per te, e il nostro cuore è inquieto finché non riposa in te”.
Potrò riuscire mai a far mio quel modello perfetto che Monica ci ha lasciato, che Agostino ci ha trasmesso? Io da me, no, ma Tu, Signore, potrai condurmi fino alla meta se non ti stancherai di me. Seduto ai margini della strada tu mi aspetterai, stanco, ma vigile. E quando mi vedrai arrivare mi chiamerai per nome, e io, forse, ti seguirò. E sarà vita eterna.
Don Antonio, che vi benedice.