Mercoledì 25 Gennaio 2017 – La buonanotte di don Antonio


Quando arrivai in parrocchia, “alcuni milioni” d’anni fa, la festa liturgica di oggi, conversione di San Paolo, veniva chiamata popolarmente “San Paolo converso”. Questo era solo il primo di due versi che continuavano così: “Tutto il mondo a traverso”.
Nessuno me ne seppe offrire una credibile ragione. Mi raccontavano che al dì di oggi, chiunque fosse arrivato in parrocchia chiedendo di poter celebrare Messa, veniva accontentato. Più di così, nessuno mi seppe spiegare. Io ve lo riporto, perché non ne muoia del tutto il ricordo.
Che la conversione di San Paolo sia stata però una data che ha cambiato la storia del mondo, di questo non è dato dubitare. Tutta la storia del cristianesimo sarebbe stata diversa, senza quell’evento tanto improbabile quanto decisivo per la storia della civiltà dell’ intero Occidente. Nulla sarebbe stato lo stesso senza quella conversione.
Né fu l’unico caso: ciò s’è ripetuto ogni volta che una grandissima figura s’è andata a sovrapporre o a sostituirsi a un’altra: Platone a Socrate, San Francesco d’Assisi alla corte papale di Innocenzo III, ma anche, ahimè, il genio di Frate Elia alla nudità del Poverello.
Con ciò non credo d’aver detto una verità incontestabile. Forse ho scontentato assai più gente di quanta ne posso aver accontentata. Ed è un fatto che con papa Francesco, mai il nome del Poverello è stato più popolare di oggi. Ma la storia è fatta anche di pareri diversi.
Che Dio ci perdoni.
Don Antonio