Mercoledì 18 Gennaio 2017 – La buonanotte di don Antonio


Che mi stia rincorbellendo? Nessuno lo potrebbe escludere vista l’età che mi porto dietro, o dentro, o sopra le spalle. Sta di fatto che stasera mi dedicherò a un altro “amarcord” (termine romagnolo per “mi ricordo”) titolo d’un celebre film di Federico Fellini.
Ancora un salto all’indietro, nella stessa casa dove abbiamo conosciuto, giorni fa, la Signorina Petrarca, quella del “Signore, trattalo con delicatezza”.
Questa è la volta di un’altra ottuagenaria, che per tutti era la “Signora Biondi”. Era piccola, esile, fragile che se le soffiavi contro, le facevi fare almeno tre capriole. Era finita lì perché finito che ebbe di tirar su i figli del figlio, la nuora aveva preteso di rimanere l’unica padrona di casa. Di questa ingiustizia non s’era mai data pace.
L’andavo a trovare anche lei, qualche volta in camera,. Come mai ne parlo oggi? Una ragione c’è ed è proprio di oggi. Era originaria di Sant’Elpidio a Mare, sul litorale marchigiano. Sant’Elpidio fu un santo abate che lei considerava patrono contro il terremoto, e nel suo potere di patrono aveva una fiducia cieca. Probabilmente però le sue informazioni non erano troppo esatte, perché santo patrono contro il terremoto è considerato sant’Emidio vescovo, patrono di Ascoli Piceno.
Ho ripensato a lei in questo giorno difficile, terribile, con tre scosse oltre il 5° grado della Scala Richter, che hanno raggiunto Roma e l’Emilia-Romagna e che anche noi abbiamo avvertito benissimo: anzi “malissimo”. Sperando che tutto finisca qui.
Che Dio ci ascolti ed Elpidio ed Emidio, deposta ogni rivalità, si uniscano per proteggerci meglio.
Don Antonio