Domenica 22 Gennaio 2017 – La buonanotte di don Antonio


Vi proporrò stasera, ben sapendo di rischiare molto,
un breve estratto della mia meditazione di stamane alla messa domenicale.
“Rischiando molto perché?”, si chiederà qualcuno. Ne dirà una delle sue? A don Antonio piace sempre rischiare. Disorientarci . Sentiamo.
Stamattina, la seconda lettura della Messa riportava un brano della 1° lettera di San Paolo Apostolo ai Corinzi, cioè agli abitanti di Corinto, vivace e un po’ irrequieta città greca, oggi celebre per il suo formidabile canale letteralmente tagliato come in un pane di burro.
Ai tempi di San Paolo, che vi rimase a lungo, fu una prospera e abbastanza viziosa città portuale, dominata dalla sua maestosa acropoli (Acrocorinto) una specie di fortezza e santuario pagano allo stesso tempo, nella quale si praticava ampiamente la prostituzione sacra.
La comunità cristiana non poteva non risentire di tali contraddizioni e Paolo ce ne informa in due sue lettere scritte a quella comunità.
Una di queste inquietudini era dovuta alla smania dei corinti di contrapporsi in gruppi contrapposti,facenti capo a personaggi di spicco: a Paolo, a Cefa (Pietro), ad Apollo (un apostolo della seconda ora), altri a Cristo. San Paolo li riprende severamente a causa di questo vezzo. Noi siamo tutti e solo di Cristo, perché solo in Cristo siamo stati salvati.
Ora veniamo a noi: non vi pare che sia ciò che accade oggi nella Chiesa? Io sono di Francesco; e io sto con Brandmüller, e io con Caffarra, e io con Burque; e io con i vescovi argentini,e io con i due vescovi di Malta.
Poveri noi! Forse Cristo è ancora diviso? E la misericordia non viene prima di ogni altra giustizia?
Lunga vita (e forse un pizzico di coraggio in più) a papa Francesco. Che ci benedica tutti.
Don Antonio