Vi racconterò stasera la meravigliosa storia ……….


Vi racconterò stasera la meravigliosa storia di un missionario belga, settimo di otto figli, missionario nelle isole Sandwich (mica tonto direte voi!), le moderne Hawaii (ancora meno tonto direte ancora voi!).
Solo che Giuseppe non era un moderno turista, di quelli che, se vanno alle Hawaii, pensano solo alle donne “vestite mezzo gnude” (Pascarella) che ti servono vestite solo di ghirlande di fiori, e ne offrono una anche a te… (tranquilli non ci sono mai stato, ma non vivo chiuso in una scatola).
Bene, Padre Damiano de Veuster era da poco arrivato in quel paradiso terrestre, quando morì il cappellano dell’isola- lazzaretto di Molokai, dove venivano raccolti tutti i lebbrosi della diocesi.
Così il vescovo convocò i suoi preti e disse loro più o meno così: “È morto il cappellano dell’isola di Molokai. Non me la sento di imporre a nessuno questo sacrificio: c’è qualcuno che si offre di andare? Potete immaginare con quanto entusiasmo tutti gridarono iooooooo!
La mani attaccate alle gambe, le gambe attaccate alle sedie, nessuno si fece avanti.
Finché il più giovane l’ultimo arrivato, alzò finalmente la mano e disse: “vado io”. Vi andò e naturalmente non ne ritornò mai più.
Era già avanti negli anni (la lebbra, se uccide, uccide molto lentamente e prima ti mangia il corpo pezzo a pezzo), quando una sera, rientrando in casa, chiese all’inserviente di portargli acqua calda per il pediluvio. Questi la porta e la versa, bollente per poi aggiungervi la fredda. Ma il Padre, immergendovi i piedi, non si accorse di nulla. Ambedue impallidirono: il padre era lebbroso.
Morì nella sua isola-lazzaretto di Molokai. Giovanni Paolo II lo proclamò Beato; Benedetto XVI, lo dichiarò Santo. San Damiano l’apostolo dei lebbrosi: è il nome con cui tutti lo ricordano. A una Chiesa che ti dà santi così, si può perdonare anche un cardinale con mega- attico incorporato.O no?
Don Antonio.