Sabato 1 Ottobre 2016 – La buonanotte di don Antonio


Santa Teresa e due! Dopo Teresa di Calcutta, è oggi la volta di Santa Teresa di Lisieux, o, propriamente, Santa Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo.
Un nome chilometrico per una suorina diventata suora a 15 anni con tanto di dispensa papale che lei stessa era andata a chiedere al papa Leone XIII a Roma, attraversando quasi tutta la Francia e mezza Italia, perché all’età di 15 anni nessuno, al di fuori del papa, avrebbe potuto ammetterla in convento. E lei riuscì a strappare quel permesso.
A 15 anni compiuti da poco, ella poté dunque entrare in convento e rivestire l’abito carmelitano.
La sua spiritualità, che ebbe subito una grande risonanza in tutto il mondo fu detta anche “la piccola via” di Santa Teresina, nome che molti adottano sia per brevità, sia per distinguerla da Santa Teresa d’Avila, detta santa Teresa la grande, fondatrice dello stesso ordine di Santa Teresina.
Lei stessa chiamò la sua spiritualità “la piccola via”, che consisteva nella scelta di diventare santa attraverso le semplici cose di tutti i giorni, rinunciando alle grandi imprese, o a digiuni, o penitenze terribili: ella volle farsi santa compiendo le piccole cose di ogni giorno nel modo più perfetto possibile, anticipando in questo Madre Teresa di Calcutta che amava dire: “non tutti possono fare grande cose, ma ciò che conta è l’amore che mettiamo nel farle”.
In nove anni di vita religiosa ha saputo guadagnarsi il titolo di santa, la dignità di essere proclamata Patrona di Francia con Santa Giovanna d’Arco e il titolo di Dottore della Chiesa che Giovanni Paolo II le conferì nel giorno centenario della sua morte.
Vi lascio questo suo pensiero: “Se il buon Dio esaudirà i miei desideri, il mio Cielo si svolgerà sulla terra fino alla fine del mondo. Sì voglio passare il mio Cielo a fare del bene sulla terra.
E allora, piccola Teresina, non ti dimenticare di benedire anche noi che, pure, ti somigliamo tanto poco.
Don Antonio