Roma ha il suo Campanone…….


Roma ha il suo Campanone, Venezia il suo Moro, Parigi la sua Pulce, Trieste ha invece le sue campane di San Giusto.
E Casalina non aveva nemmeno una campana che suonava, da qualche tempo a questa parte.
Spente le campane, in un paesino come il nostro manca qualcosa di importante, di dolce, di forte… manca una compagnia.
Senza campane la domenica non è più domenica per chi su quel suono organizza la sua giornata, specie il mattino: la sveglia, la messa, il mezzogiorno, l’Ave Maria.
A quel suono anche il poeta che aveva composto un “Inno a Satana”, si commosse poi al suono dell’Ave Maria,una sera, davanti all’antica piccola “Chiesa di Polenta”. E la cantò così:
“Ave Maria, quando per l’aure
corre l’umil saluto, chinano il capo
gli umili mortali, chinano la fronte
Dante ed Aroldo….
Taccion le fiere e gli uomini e le cose
roseo ’l tramonto nell’azzurro sfuma,
mormoran gli alti vertici ondeggiando,
ave Maria”.
Molto più vicino a noi, un corrispondente italiano da Mosca, raccontò di aver sentito per mesi un disagio di cui non riusciva a capire l’origine. Lo capì solo quando, Michail Gorbaciov ridette la libertà di culto religioso e una mattina le campane di San Basilio ricominciarono a suonare e, di seguito, tutte le campane di Mosca si misero a suonare dopo più di 70 anni di silenzio. Il giornalista comprese allora ciò che gli era mancato in quei mesi. E le nostre? Torneranno a suonare domenica prossima, per il Corpus Domini, e sarà festa grande. Se me lo permetteranno, vorrei risalire sul campanile per ribenedire tutto l’impianto, e “battezzare” la campana grande con un nome tutto suo: “Il Bicchierino”.
Perché mai Il Bicchierino? Perché è quella che nel rinterzo solenne si alza e rimane ferma “a bicchiere”. E perché “ino”? Perché, pur essendo la grande, essa è “piccola, piccola, piccola così”.
Intanto incominciano ad arrivare le prime offerte. Alcune più generose altre più modeste. Tutte ugualmente gradite a Dio. Infatti Gesù ha detto che i due spiccioli della vedova, valevano più delle molte monete dei ricchi. Questi infatti, rimanevano ricchi, quella invece diventava ancora più povera.
E nell’attesa vi benedico.
Don Antonio