Questa sarà una buonanotte molto sofferta.


Questa sarà una buonanotte molto sofferta.
Perché nei confronti di Marco Pannella i miei sentimenti hanno sempre oscillato fra una vera ammirazione e la totale disapprovazione. Ma la seconda ha sempre prevalso sulla prima.
Di lui ho sempre ammirato la tenacia, la passione politica e sociale, la caparbietà, la forza polemica, tanto d’averlo più volte indicato come modello agli ottimi giovani della mia parrocchia della prima generazione targata don Antonio.
Ma la mia ammirazione non è mai andata oltre queste qualità e virtù che non di rado sforava nella violenza verbale, metodologica, dietro la quale mi sembrava di scorgere in lui un papa mancato, avido aspirante (deluso) alla sua infallibilità.
Nella sua carriera Pannella ha conosciuto di tutto: i più esaltanti trionfi (legittimazione del divorzio e dell’aborto su tutti) e le più cocenti sconfitte in altri delle decine e decine di referendum a valanga (fino a 10-12 per volta).
Mosso da un’insopprimibile manìa di scandalizzare riuscì a far eleggere alla camera una spogliarellista professionale ungherese immortalata (si fa molto per dire) come Cicciolina, cosa che fece ridere il mondo. Un altro colpo grosso fu l’elezione di Tony Negri, terrorista e ideologo degli anni di piombo, il quale ben presto abbandono il suo posto per rifugiarsi in Francia.
Ai due referendum principali io non diedi il mio assenso a nessuno dei due, e sempre per la stessa ragione: per la certezza cioè che essi si sarebbero trasformati ben presto in un divorzificio e in un incentivo potente alle pratiche abortive. Ambedue le previsioni si sono rivelate esatte. Quanto ai suoi innumerevoli scioperi della fame, Enzo Biagi notava che una tale regolarità non avesse a che fare con una pratica di igiene o di linea.
Ultimamente ha avuto uno scambio epistolare con papa Francesco, che gli ha manifestato il suo apprezzamento per le virtù che io stesso ho apprezzato in lui. Dal canto suo Pannella lo assicurava di volergli bene.
Questa che oggi è una lunga “buonanotte”,
domani sarà probabilmente un articolo sul Nuovo Corriere Nazionale e sarà ben più lungo di questo, di cui mi scuso. Che se qualche estimatore di Pannella, non vorrà più leggermi, io mi giustificherò con un antico proverbio: “Pannella è mio amico, ma più ancora lo è la verità”.
Don Antonio, che vi benedice.