Piove, governo ladro.


Piove, governo ladro. Un’espressione antica, che quand’ero ragazzo, tutti ripetevano come un mantra.
In questi giorni mi è tornata in mente, perché la pioggia, oltre a rovinare, con il mio giardino anche la campagna (che è molto peggio), mette a dura prova anche il nostro piccolo pellegrinaggio alla Porta Santa della Madonna del Bagno.
Sono alcuni giorni già che non si cammina più. Il nostro bel Tempietto ci ospita certo volentieri, ma pellegrinaggio è camminare, non stare seduti. Meglio così che niente d’accordo, però ci manca. E manca soprattutto a me, che camminare molto per ora non posso; in più l’umidità, in più la pioggia… e dei 1400 Km che io avevo previsto, alla fine ne farò quasi niente…governo ladro! Che poi il governo non c’entra niente, però qualcosa devo pur dire!
Abituati com’eravamo, fin verso la metà di aprile, a esser sempre intorno alla ventina, oggi i dieci scarsi lasciano un po’ l’amaro in bocca…
Certo, lo sapevamo, 10-11 mesi hanno la coda lunga, e io mi chiedevo spesso se ce l’avremmo fatta a perseverare per tanto tempo. E già così è un piccolo miracolo. E di arrivare alla fine ci spero ancora, perché di quei pochi che siamo, tutti siamo determinati a continuare.
Quanto a me, me ne faccio una ragione. La croce non te la puoi scegliere da solo: ti devi prendere quella che ti tocca.
E se il buon Dio oggi mi chiede questa rinuncia, non mi tirerò certo indietro. La porterò fino alla fine.
Perciò che dirò? Sia fatta la tua volontà! E dona a me
la forza perché io sappia portarla.
E se puoi, Signore, risveglia in tutti noi lo slancio dei primi mesi, perché a ottobre si possa, a Roma, concludere tutti insieme e con pieno merito, il più pazzo pellegrinaggio della storia, proprio sulle tombe di Pietro e di Paolo.
E allora sarà misericordia e perdono.
Benedizione a tutti.
Don Antonio