Oggi è la domenica del buon Pastore…….


Oggi è la domenica del buon Pastore. Una figura, quella del pastore, molto familiare e amata nel mondo cristiano. La figura del buon pastore ha dominato per secoli l’arte della Chiesa antica, che ce la ripropone in moltissimi modi: con la pecorella smarrita e appena ritrovata sulle spalle, o brucanti sul prato insieme alle altre pecore del piccolo gregge, o soccorsa su un dirupo dal pastore che si sporge sul vuoto ad afferrarla per tirarla in salvo. Anche il presepio, popolato di pastori, ha dato un forte contributo a questa popolarità. Immagini idilliache, che hanno poco a che fare con la realtà.
Così, per esempio, il pastore ha cura del suo gregge solo perché è quello che gli dà da mangiare. Ma quando arriva il momento di venderlo lo vende al macellaio senza rimpianti. La strage di agnelli nei giorni della Pasqua non lascia spazio alcuno alla pietà.
D’accordo, è giusto che sia così. Sono stati fatti nascere perché ci servono morti. E così deve essere. Ma è proprio qui la novità del Buon Pastore. Sovvertendo l’ordine delle cose, qui è il Pastore che vive per l’agnello: anzi, che muore per la vita dell’agnello. Egli è venuto per salvarli tutti dalla morte, pronto a morire lui per tutti.E per la sua pasqua, dopo aver mangiato l’agnello della tradizione, annuncia che d’ora innanzi la sua Pasqua darà un altro agnello da mangiare per la vita del mondo: Gesù stesso.
Ed è proprio qui che tutto mi si rompe dentro, se penso a quanti agnellini i genitori ci hanno affidati, certi che in parrocchia sarebbero stati al sicuro da ogni pericolo, e invece se li sono ritrovati violati, offesi, traditi nella fiducia riposta in loro? Anche per questo le chiese e le sacristie si svuotano. Buon pastore è solo chi è pronto a dar la vita per le sue pecore e per i suoi agnelli. Gli altri sono solo mercanti che sulle pecore vogliono solo mangiare. Non così era Gesù.
Che ci metta Lui la mano sulla testa.
Don Antonio