Martedì 18 Ottobre 2016 – La buonanotte di don Antonio


Finalmente il nostro pellegrinaggio a Roma non è più solo una promessa, né solo un speranza, ma un ricordo.
Abbiamo mantenuto la promessa,
– abbiamo reso omaggio alla tomba di Pietro,
il primo degli Apostoli, la pietra (o roccia) su cui è fondata e si sostiene la Chiesa;
– abbiamo fatto sosta sulla tomba di Paolo,
il persecutore convertito e divenuto il pilastro sulle cui parole si fonda gran parte della fede e della teologia cristiana;
– crocifisso a testa in giù san Pietro,
– la testa mozzata da un colpo di gladio (corta spada assai robusta da guerra all’arma bianca) san Paolo;
– la montagna protesa verso il cielo la cupola
di san Pietro,
– scrigno di tesori preziosi la seconda;
ci siamo fermati a riflettere e a pregare sulle tombe di Giovanni Paolo II, il papa globetrotter,
e su quella di Giovanni XXIII, il papa buono, il più semplice e il più amato di tutti i papi del XX secolo; il papa del discorso della Luna piena la notte di Natale, quello del “portate una carezza ai vostri bambini e dite loro ‘questa è la carezza del papa”;
– abbiamo visto la catacomba (cimitero) in cui furono seppelliti sedici papi e molti martiri e centinaia di migliaia di cristiani;
– e abbiamo visto il Colosseo, quello di cui il venerabile Beda, grande vero padre e maestro della Chiesa inglese antica (sec. VIII), ebbe a dire:
“Finché esisterà il Colosseo, esisterà anche Roma;
Quando cadrà il Colosseo, cadrà anche Roma;
Quando cadrà Roma cadrà anche il mondo”.
Con questa profezia vi saluto e vi benedico.
Don Antonio