Lunedì 19 Dicembre 2016 – La buonanotte di don Antonio


In occasione del Natale 2005 ricevetti da un mio affezionato lettore tedesco ma residente a Biella questo breve apologo (racconto che contiene un messaggio morale). Tema il Natale. L’aveva ricevuto dall’America e lo trovava molto affine a un mio articolo della settimana prima. Scritto in inglese, ve ne do un riassunto in italiano.
Diceva di Gesù che, saputo che in un grande albergo si dava un party in onore del suo compleanno, decide di andare a quella festa, sebbene nessuno lo abbia invitato.
Egli si presentò alla porta e disse il suo nome; per tutta risposta gli chiusero la porta in faccia. Egli non si dette per vinto e in qualche modo riuscì a intrufolarsi fra gli invitati.
Ma nessuno gli faceva caso, mentre tutta l’attenzione veniva data a un omone grasso e bonario, tutto vestito di rosso, rossi anche il naso e il cappuccio.
A mezzanotte tutti cominciarono ad abbracciarsi e ad aprire le scatole dei regali. Per tutti ce n’era almeno uno, ma per lui, il festeggiato, niente. A questo punto il povero Gesù, si dette per vinto, si avvio alla porta e se ne andò. Da allora così è tutti gli anni Anzi, ogni anno è peggio.
Il racconto continua, ma a me basta così. Non vi pare che sia proprio il racconto dei nostri natali? Le chiese si svuotano in favore dei nuovi templi pagani: outlet, supermercati, luoghi dello sballo, viaggi, crociere. Sono quelle ormai le nuove cattedrali dei postcristiani.
Per noi però, “piccolo resto cristiano”, i templi sono ancora quelli: la nostra chiesa e la nostra casa, dove ogni anno rinasce per noi il Figlio di Dio che si fa Figlio della Vergine e fratello di tutti noi. Grazie per la tua pazienza, Signore Gesù.
Don Antonio, che vi benedice.