Ieri qualcuno…


Ieri qualcuno mi ha ringraziato per quella breve citazione del più noto e forse amato canto della prima guerra mondiale, il celeberrimo
Ta Pum!

Così’ oggi ho pensato di dedicare ai miei Lettori
un’intera poesia che io scrissi lassù, 25 anni fa, ripercorrendo strade e monti, trincee e fortezze di quei terribili anni di follia e di morte. Eccola:

Terra dei Sette Comuni
dolcissima e impervia
aspra e ridente
come sempre la vita
– ogni vita! –
Senti cantar l’allodola
alla sera e il pettirosso nel bosco,
ma nella mente
più potente è il fragore
il ta-ta-ta-ta-ta
delle mitraglie sui monti
e i tuoi sassi
sembrano le ossa
dei tuoi figli morti.
Tutto parla di vita.
Tutto rammenta la follia di morte
che ti travolse.
L’animo
– interdetto –
ristà sul sentiero
che conduce ai tuoi Forti,
insani monumenti che la
rabbia degli uomini
ha spazzato come inutile paglia.
Ride il sole
fra le nere cime dei tuoi abeti
e il riposo annuncia
dell’umano travaglio
e un giorno nuovo.
E sai che mai la morte
vincerà sulla vita,
e che su quei sentieri
che la morte ha tracciato
cammina ancora la vita.

Don Antonio Santantoni (Gallio 19-10-1991).