Giovedì 22 Dicembre 2016 – La buonanotte di don Antonio

Cattiva la vista, peggio ancora la voce, sarà un Natale alla grande; che ne dite?
Ma state tranquilli non farò un pianto greco per i miei malanni. Oggi ho voglia di guardare e di volare alto, perché il Natale è ormai veramente vicino, alle porte, che se lo chiami risponde “eccomi, arrivo: il quarto giorno io sarò con voi!”.
Sì, con tutti i miei malanni alla capanna ci sarò anch’io, e per vederlo meglio mi farò a Lui più vicino, e sono certo che lui mi vedrà; e perché Lui mi oda parlerò con tutta la poca voce che mi resta e sono certo che Lui mi udirà perché lui non ascolterà la voce che uscirà dalla mia bocca, ma con quella che viene dal mio cuore. E forse mi ascolterà, perché non chiederò per me, ma per tutto ciò e per tutti quelli che Lui mi ha affidato.
E poiché la mia voce è fioca mi farò forza con quella di Madre Teresa di Calcutta, che così ci parlava del Natale:

«E’ Natale ogni volta
che sorridi a un fratello
e gli tendi la mano.
E’ Natale ogni volta
che rimani in silenzio
per ascoltare l’altro.
E’ Natale ogni volta
che non accetti quei princìpi
che relegano gli oppressi
ai margini della società.
E’ Natale ogni volta
che speri con quelli che disperano
nella povertà fisica e spirituale.
E’ Natale ogni volta
che riconosci con umiltà
i tuoi limiti e la tua debolezza.
E’ Natale ogni volta
che permetti al Signore
di rinascere per donarlo agli altri.

Qualche cosa da aggiungere? Una sola, questa:
allungherei l’ultimo verso in questo modo:
“di rinascere nel tuo cuore
per poterne fare dono agli altri”.
Spero non sia una bestemmia.
E che Madre Teresa benedica il nostro Natale
di “sfollati” in casa.
Don Antonio


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