Non è né pigrizia né modestia: è semplice omaggio
al Genio. Al genio di Dante Alighieri,
il massimo poeta italiano e uno dei sommi poeti
dell’umanità intera.
Queste parole egli le mette in bocca a San Bernardo,
il monaco innamorato di Maria, il migliore avvocato
per chiedere una grazia a Maria. Io mi asterrò
dal commentarla, limitandomi a rendere qua e là
più semplice e chiaro il concetto.
«Vergine Madre, figlia del tuo figlio,
umile e alta più che creatura,
termine fisso d’eterno consiglio,
tu se’ colei che l’umana natura
nobilitasti sì, che ‘l suo fattore
non disdegnò di farsi sua fattura.
……….
Donna, se’ tanto grande e tanto vali,
che qual (chi) vuol grazia e a te non ricorre,
sua disïanza vuol volar sanz’ ali
(vuole che il suo desiderio voli senza ali).
La tua benignità non pur (solo) soccorre
a chi domanda,ma molte fïate (volte)
liberamente al dimandar precorre
(Maria spesso anticipa ciò che la preghiera chiederà).
……….
In te misericordia, in te pietate,
in te magnificenza, in te s’aduna
quantunque in creatura è di bontate.
(in te è raccolto tutto ciò che di bene può esserci
Nell’uomo).
Ora un consiglio: non leggete questo brano
solo per sapere che dice: in questo modo
vi farebbe solo sbadigliare. Ma pensate a questa
straordinaria finezza dell’amore di Gesù verso i suoi fratelli:
non solo ci dà un’avvocata, ma ci dà, a tal fine,
la sua stessa Madre della quale sa già per esperienza
(vedi le nozze di Cana), che quando lei comanda a Lui
non resta che obbedire.
E con questo vi benedico e vi auguro la buonanotte.
Don Antonio