Venerdì 11 Novembre 2016 – La buonanotte di don Antonio

Ora non abbiamo più niente da chiudere, né da chiedere all’Anno Santo della Misericordia, geniale invenzione del papa argentino, di cui solo col tempo sapremo dire quali furono i vantaggi e quali gli svantaggi della sua polverizzazione in decine o forse centinaia di migliaia di porte sante nell’intero mondo cattolico.
Casalina l’ha vissuta intensamente nella sua piccola epopea dei Piccoli Pellegrini che hanno percorso per 10 mesi e nove giorni con il caldo e il freddo, con il sole e il vento e talvolta anche con la pioggia, i loro 4 chilometri al giorno. Prova sicura di costanza, di fede e d’attaccamento alle tradizioni ricevute.
“E adesso?” verrebbe da chiedersi. Tutto come prima?
No di certo. Anzi proprio questo vorrei che fosse il frutto del nostro Anno Santo: che nulla sia più come prima per ciò che concerne la nostra fede e il nostro impegno di fede. Ne ho parlato stasera con poche parole durante il nostro incontro conviviale dopo la liturgia: ispirandoci ai profeti dell’Antico Testamento noi dobbiamo proporci come il “piccolo resto”della Casalina cristiana che io ho conosciuto quando vi arrivai 47 anni fa e che è cresciuta con me – e io con loro – fino a dar vita a opere e realizzazioni che rimarranno a testimoniare la nostra fede e il nostro spirito di iniziativa.
E ho dato loro delle scadenze: il prossimo incontro il 3 dicembre (motivo? Massimo segreto); il successivo nel tempo di Natale, e via dicendo.
Tutti si dovranno accorgere che noi ci siamo. E che siamo i primi, e che siamo i migliori: perché questo Dio vuole da noi E con questo vi benedico e vi do la buonanotte.
Don Antonio


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