Ora non abbiamo più niente da chiudere, né da chiedere all’Anno Santo della Misericordia, geniale invenzione del papa argentino, di cui solo col tempo sapremo dire quali furono i vantaggi e quali gli svantaggi della sua polverizzazione in decine o forse centinaia di migliaia di porte sante nell’intero mondo cattolico.
Casalina l’ha vissuta intensamente nella sua piccola epopea dei Piccoli Pellegrini che hanno percorso per 10 mesi e nove giorni con il caldo e il freddo, con il sole e il vento e talvolta anche con la pioggia, i loro 4 chilometri al giorno. Prova sicura di costanza, di fede e d’attaccamento alle tradizioni ricevute.
“E adesso?” verrebbe da chiedersi. Tutto come prima?
No di certo. Anzi proprio questo vorrei che fosse il frutto del nostro Anno Santo: che nulla sia più come prima per ciò che concerne la nostra fede e il nostro impegno di fede. Ne ho parlato stasera con poche parole durante il nostro incontro conviviale dopo la liturgia: ispirandoci ai profeti dell’Antico Testamento noi dobbiamo proporci come il “piccolo resto”della Casalina cristiana che io ho conosciuto quando vi arrivai 47 anni fa e che è cresciuta con me – e io con loro – fino a dar vita a opere e realizzazioni che rimarranno a testimoniare la nostra fede e il nostro spirito di iniziativa.
E ho dato loro delle scadenze: il prossimo incontro il 3 dicembre (motivo? Massimo segreto); il successivo nel tempo di Natale, e via dicendo.
Tutti si dovranno accorgere che noi ci siamo. E che siamo i primi, e che siamo i migliori: perché questo Dio vuole da noi E con questo vi benedico e vi do la buonanotte.
Don Antonio
Venerdì 11 Novembre 2016 – La buonanotte di don Antonio
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