Sabato 5 Novembre 2016 – La buonanotte di don Antonio

Stasera, davanti alla lapide dei Caduti, nel suo attuale alloggiamento nel nuovo monumento impreziosito dal bel bassorilievo di Silvano D’Orsi, abbiamo ricordato nome per nome, tutti i nostri Soldati caduti sui vari fronti delle diverse guerre combattute dall’Italia negli ultimi due secoli: prima guerre di indipendenza e di unità nazionale, poi le due terrificanti e insensate guerre mondiali. Sepolti nei diversi cimiteri di guerra è bello che una volta l’anno vengano ricordati là dove erano nati e dove sono sepolti coloro che dettero loro vita e amore.
Una cerimonia toccante, con quei nomi che ritornano,e con quello straziante “Presente” che ritorna a ogni nome. Presenti all’appello dei morti, assenti all’appello dei vivi.
Quest’anno non poteva mancare il ricordo delle vittime dei tremendi disastri tellurici degli ultimi 70 giorni, nei quali hanno perduto la vita in 300 sotto le macerie di questo interminabile sisma.
Un minimo di disagio lo subiamo anche noi, con la nostra parrocchiale chiusa per danni ancora da valutare nella loro reale consistenza. La speranza è che il nostro “esilio” non sia lungo, perché la stagione cui si va incontro è proprio quella che ogni terremotato teme di più, il freddo dell’inverno. Costretti a lasciare la casa, si dovranno adattare a soluzioni di fortuna, con gravissimi disagi per l’intimità, la dignità, e la comodità del vivere, cui erano tutti abituati.
Per oggi basta così.
Ci benedica la Madonna delle grazie che ci accoglie ogni giorno nel suo delizioso tempietto per la santa messa. Ci difenda Lei da pericoli ancora maggiori.
Don Antonio

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