Venerdì 21 Ottobre 2016 – La buonanotte di don Antonio

La Ciccona, così io chiamo quella donna che di donna ha tutto meno la dignità; che si fa chiamare in un modo che già da solo è un’oscena bestemmia; che è anche l’unica donna per la quale potrei chiedere al buon Dio solo una legnata in testa che la rinsavisca un poco. Una donna nella quale tutto è oscenità – lo pseudonimo (= falso nome) con cui si fa chiamare, il rosario che si faceva ballonzolare tra i seni esibiti senza pudore, i nomi scelti per le sue due figlie, le sue movenze, le sue dichiarazioni alla stampa fatte apposta per colpire allo stomaco chi non l’adora come fosse una dea…
Ebbene quella donna ne ha combinata un’altra delle sue dichiarando che, se vincerà la Hillary, lei promette (censura censura censura censura……). Perché censura? Perché io quelle schifezze che lei ha vomitato al Madison Square Garden di New York non le penso, non le dico e tanto meno le scrivo. Tanto ci pensa la stampa a divulgarla come una “promessa shock”.
Qualcuno potrebbe dirmi: “Perché te la prendi tanto, se poi lei non mi leggerà mai?”. Ma io non scrivo mica per lei: sarebbe come voler fare di una Mata Hary una Santa Maria Goretti.
Scrivo invece per quelle poche centinaia di persone che ogni giorno, o quasi, mi leggono cercando un punto di riferimento per il proprio pensiero. Sono pochi? Non importa: non vivono forse i genitori per uno o due o tre figli soltanto? E perché le 2-300 persone che mi leggono ogni giorno dovrebbero essere poca cosa?
Il più che posso fare per lei è pregare che prima di morire possa capire le schifezze che ha fatto, e come il figlio prodigo, dopo aver mangiato ghiande e carrube rubate ai porci, chieda umilmente perdono a Dio. E Dio non le dirà di no.
E per stasera basta: ho già vomitato abbastanza.
Dio ci benedica tutti
Don Antonio


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