Domenica 25 Settembre 2016 – La buonanotte di don Antonio

Lo confesso candidamente: mi sto ubriacando di Madre Teresa di Calcutta. La sua vita come un nettare, un elisir di perenne giovinezza, per cui nulla ti potrà più essere impossibile quando ne avrai gustato il delizioso nettare, che risulterà tanto più prezioso quanto più umile e semplice e meno ricevibile sarà il suo messaggio.
Ne conoscevamo già l’essenziale: la sua vita eroica a servizio degli “ultimi fra gli ultimi”, il suo spirito di adorazione e di silenzio, la sua eroica perseveranza nella preghiera cui dedicava almeno 4 ore al giorno, dovunque si trovasse.
Il mondo intero l’aveva “adottata”: potenti della politica e magnati della finanza, esponenti della “jet society” e della nobiltà e della moda, ambivano farsi fotografare con lei.
Fra le tante ne ricorderò una sola: la sfortunata, tragica figura di Diana Spencer, già sposa del principe Carlo, l’assai sfiorito erede al trono d’Inghilterra.
Fu la stessa Diana che fece di tutto per incontrare Madre Teresa, ma quando finalmente ci riuscì, qualcuno nel mondo arricciò il naso, disapprovando la Madre per aver incontrato una donna che faceva riempiva di sé i tabloid e le riviste più pettegole. Qualcuno glielo fece notare: “Madre, il mondo mormora perché lei ha ricevuto la principessa Diana, poiché ora qualcuno può pensare che l’ha fatto per soldi”.
La risposta della Madre lasciò di stucco l’intervistatore: “Io non ho mai incontrato la principessa Diana”.
L’intervistatore: “Ma Madre, l’ha incontrata proprio ieri; tutto il mondo ne parla e molti arricciano il naso”. La Madre precisò ”Io non ho mai incontrato la principessa Diana; io ho incontrato solo l’infelice Diana. E io riceverò sempre una persona infelice”.
Questa era Santa Teresa di Calcutta: per tutti noi, ancora e sempre, Madre Teresa di Calcutta.
Alla quale chiediamo, ancora stasera, la benedizione.
Don Antonio

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