Questa oggi la perla di sapienza presa dal tesoro di Santa Teresa di Calcutta:
“Quello che noi facciamo è solo una goccia nell’oceano; ma se non lo facessimo, l’oceano avrebbe una goccia in meno”.
È la verità, e tutti ne abbiamo fatto l’esperienza. E oggi vorrei applicarle a Casalina.
È certo che il nostro paese ha conosciuto tempi assai migliori di questo che stiamo vivendo. E notate che non sto parlando di tempi lontani da noi, ma proprio di quelli che molti di noi, tutta gente oggi sulla cinquantina-sessanta o più, abbiamo conosciuto, vissuto, contribuito a renderli belli.
Erano tempi in cui tutta la Casalina migliore era unita nelle cose in cui credevamo e nelle quali ci gettavamo a testa bassa: uniti nel decidere, nel progettare, nel lavorare, nel veder crescere l’opera e nel goderne a lavoro eseguito.
Tempi di una Casalina migliore, degna del suo antico titolo d’onore di “Villa degli uomini liberi”. Allora avemmo un po’ tutti l’impressione d’essere tornati ai tempi eroici di quasi otto secoli fa, quando i “villani” (abitanti delle “ville”, oggi villaggi rurali), da secoli ”servi (schiavi) della terra” si misero in testa di diventare “uomini franchi” (liberi): donne e uomini disposti e decisi a far tutto ciò che c’era da fare, pur di riportare il paese ai suoi tempi migliori.
Ci sarà un risveglio? Se cì sarà, solo i giovani potranno realizzarlo. Qualcosa si comincia a vedere? Forse… ma solo il tempo ce ne darà la certezza: nessuno voglia essere una di quelle gocce che mancheranno al piccolissimo “oceano” di Casalina.
Coraggio allora!: Qualcuno suoni la sveglia e poi l’adunata e poi l’attacco. Il futuro di Casalina dipende da voi.
Che Madre Teresa vi benedica e vi sia d’esempio.
Don Antonio