Stasera parlerò ancora di Edith Stein,
ovvero, con il suo nome di Santa: Suor Teresa Benedetta della Croce. Un po’ lungo magari, ma sarà il nome con cui nella Chiesa e nelle chiese di tutto il mondo sarà ormai ricordata.
Stasera non dirò niente di Lei, della sua vita, della sua morte. Ma riporterò una sua parola che m’ha lasciato senza fiato. Eccola:
«Chi non ha gambe tanto sicure nel cammino della fede può servirsi della Croce come bastone». (da Pensieri e Parole).
Non è stupenda? Ed eccola allora, l’ex studente di filosofia che il grande Husserl aveva voluto come sua assistente, che aveva perfino abbracciato l’ateismo, lasciare una carriera sicura per seguire il Cristo che porta la sua croce.
Già, perché proprio di quel Cristo l’ebrea Edith s’era innamorata e proprio per seguire Lui aveva lasciato la sua cattedra universitaria e s’era messa sulla stessa via percorsa da Gesù verso il Calvario.
Da quel momento, con un’intuizione che solo una donna di grande di mente e di più grande cuore può avere, essa si metterà al seguito del Maestro e di quella pesantissima croce saprà fare il suo bastone per salire al suo Calvario.
Un Calvario di nome Auschwitz-Birkenau, anch’esso con la sua Geenna dal fuoco inestinguibile, alimentato dai miseri resti dei corpi bruciati nelle camere a gas e nei forni crematori.
Ora che quel fumo finalmente non esce più da quegli atroci comignoli, è la gloria dei loro martiri che trionfa, una dei quali era una donna di genio e di fede, e che ora è una Santa.
È di questa Santa che fra pochi minuti celebrerò la memoria nella Messa, chiedendoLe di prendere anche me per mano, ch’io non abbia mai a tornare indietro, per viltà o per stanchezza.
E che Santa Teresa Benedetta della Croce ci sia guida e compagna.
Don Antonio che vi benedice tutti.
Stasera parlerò ancora di Edith Stein…….
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