Sono già tre giorni che sono tornato a celebrare Messa nella mia chiesa. Una prova di esercizio di pazienza per i poveri orecchi della mia gente. Domenica prossima – questa è la speranza – vorrei tornare a celebrare anche al Santuario.
Le gambe tremano un po’, la voce latita quasi del tutto, solo il microfono attaccato alla bocca mi offre un po’ d’aiuto.
Sono solo un po’ arrabbiato con Il diacono Paolo, che con tutta la voce che si ritrova, s’ostina testardamente a non volermene prestare neppure un po’; e allora io mi vendico facendogli fare un superlavoro nella lettura dei vari testi che la liturgia ci propone. Ma lui, pare che neppure se ne accorga: anzi pare che ci prenda gusto a lavorare di più.
I testi di oggi, poi, gli han dato una mano: il terribile testo sulla città di Sodoma, con quella specie di sfida fra la “testarda” misericordia di Dio, che prima di punire le tenta tutte per salvare i peccatori e perdonar loro quelle iniquità dalle quale la sua creatura non vuol saperne di recedere. Alla fine Dio dovrà rassegnarsi a rispettare la libertà degli uomini, che giusto Lui ha voluto e creato liberi, perché senza libertà non esiste merito e non esiste neppure grazia.
La lettura evangelica,poi, si conclude con quella promessa finale a cui si aggrappa chiunque abbia fede certa: “chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate vi sarà aperto”.
Certo di questa fede, nella sua pace e protetto dalla sua benedizione, “dormirò e mi riposerò” nell’attesa del nuovo giorno.
Pace e benedizione che invoco su tutti voi che mi leggete.
Don Antonio
Sono già tre giorni…………….
da
Tag: