Stasera voglio farvi solo sorridere.

Stasera voglio farvi solo sorridere. Un sorriso a tutta bocca. Vi riporterò per intero una poesia di Giuseppe Giusti, un poeta satirico del primo Ottocento, piuttosto anticlericale (1809-1850).
Ecco il testo:
Hanno fatto nella China (Cina)
una macchina a vapore
per mandar la guigliottina:
questa macchina in tre ore
fa la testa a centomila
messi in fila.
L’istrumento ha fatto chiasso,
e quei preti han presagito
che il paese passo passo
sarà presto incivilito;
rimarrà come un babbeo
l’Europeo.
L’imperante è un uomo onesto;
un po’ duro, un po’ tirato,
un po’ ciuco, ma del resto
ama i sudditi e lo Stato,
e protegge i bell’ingegni
de’ suoi regni.
V’era un popolo ribelle
che pagava a malincuore
i catasti e le gabelle:
il benigno imperatore
ha provato in quel paese
quest’arnese.

Chiaro no? e ora qualche noterella per rendere più chiare certe espressioni, per chi ne ha voglia:
1.China: Cina.
2.guigliottina (meglio ghigliottina), dal nome del medico francese (J.I. Guillotin) che l’ha ideata e proposta per rendere più veloci le decapitazioni durante la rivoluzione francese (1789);
3.fa la testa: taglia la testa, decapita.
4.ha fatto chiasso: ha avuto successo.
5.quei preti: il Giusti finge di parlare di preti cinesi, ma in realtà pensa al clero italiano molto conservatore.
6 .Lo Stato pontificio: dopo il congresso di Vienna (1815), fu diviso in cinque province (Roma, Bologna, Ferrara, Ravenna, Forlì), governate da cardinali e monsignori. Il papa Gregorio XVI (1831-1846) era il sovrano dell’intero Regno.
7.quanto all’imperatore trova subito il modo per impinguare le casse dello Stato.
8. un popolo ribelle:allude ai patrioti italiani.
9. Spunta un frate, del tutto entusiasta, che lo avrebbe volentieri battezzato: e magari fosse nato nel suo ducato: sai i soldi che ci avrebbe fatto? E sai che carriera gli avrebbe fatto fare?
Conclusione: se vi siete divertiti, sono contento; se vi ho annoiato, scusatemi.
Don Antonio che vi benedice (in italiano).


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