Un pensiero di qualche giorno fa, in piena crisi di pazienza:
perché anche i santi a volte sono provati proprio
nella pazienza, una virtù, questa, fra le più difficili e rare.
Se poi pensate alla mia pazienza, beh!, vi dico subito che io non ne sono un modello.
Esasperato da certe insistenze, mi chiedevo chi me lo faceva fare di dover ascoltare lamentele che non finiscono mai, da gente che non è mai contenta di niente.
Fu in quel momento che mi tornò in mente un pensiero del “Piccolo Principe”: un pensiero, breve breve, un vero concentrato di sapienza e di dolcezza, come una goccia di miele.
Eccola:
“Devo pur sopportare qualche bruco, se voglio conoscere le farfalle”.
Devo averla già citata, in passato (ormai cominciano a essere tante queste mie buone notti, che qualche ripetizione ci può anche scappare. Ma questa di stasera non è né un caso, né una distrazione; è invece una scelta precisa evocata in me da un seccatore di quelli che sembrano creati apposta da Dio per mettere alla prova la nostra pazienza.
Perché in verità ci sono creature al mondo che sembra non avere altre ragioni di esistere, se non quella di metterci alla prova. Qualunque cosa dicano o facciano, sembrano volerti dire: cosa ti manca per essere un vero San Giobbe?
Messo subito in chiaro che a me manca tutto, devo anche dire che a volte mi balena un pensiero e a quello mi aggrappo: CHI ha bisogno di noi (il buon Dio), deve anche sapere su chi poter far conto e su chi no; non è quello che ognuno di noi fa, in casa, in azienda, a scuola, se vuoi davvero ottenere un risultato? Ben sapendo che nessuno di noi saprà mai quale splendida farfalla si puo’ nascondere dentro quel bruco peloso. E sai quanti ne avrò schiacciati, stolto e presuntuoso come sono? Da questo pulpito così poco autorevole, il mio saluto di grazia e di pazienza.
Don Antonio.
Un pensiero….
da
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