Ci sono giorni in cui ti senti il cuore arido, secco e non sai di che scrivere. Sapete? I giorni sono fitti passano svelti, ogni giorno ce n’è uno nuovo, mai che uno di loro faccia sciopero e dica: oggi non voglio passare! Come le galline, sorgono a quell’ora, tramontano a quell’ora e quando vanno a dormire, vanno a togliere il sonno a chi tranquillo dorme dall’altra parte del mondo, forse sperando che gli facciano festa.
Illuso: di àà sarà proprio come di qua.
Così oggi io non so di che scrivervi, e vado a rovistare nella mia testa se c’è qualche pensiero su cui valga la pena di scrivere e invitarvi a riflettere… ma non lo trovo.
O forse uno potrebbe essercene che mi sta lì, sulla punta delle dita, e che me le fa prudere un poco nella speranza che io gli dia ascolto: un momento, per favore, fatemi ascoltare bene…“Tonino… Tonino mio… ti ricordi? Ti ricordi quel giorno lassù… a Canoscio… il Santuario della Madonna del transito (cioè del passaggio di Maria dalla terra al cielo, la morte o, per altri il sonno di Maria prima della sua assunzione al cielo)?
Suonava il mezzogiorno alle campane grandi e solenni della chiesa a dominar tutta la valle, laggiù in basso: tu eri sotto la grande croce di ferro che torreggia alta dietro la basilica e con te era Padre Arsenio, che allora era tuo parroco a Marsciano.
E fu lì che tu trovasti il coraggio di dirgli, un po’ sottovoce: “Don Arsenio, io vorrei farmi prete”. Lui non ti rispose subito, e quando finalmente parlò ti disse: “Ne sei sicuro? Se ne può parlare”. Se ne riparlò qualche giorno dopo, a Marsciano.
Il resto lo sapete.
Che Padre Arsenio, un santo prete, benedica voi tutti, come allora benedisse me.
Don Antonio
Ci sono giorni in cui ti senti il cuore arido,…….
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