Dal mio “Sui sentieri della speranza”……….

Dal mio “Sui sentieri della speranza” (1978):
«Dio, che mattino quel giorno in cui
il buon papa Giovanni,
con gesto semplice e confidente,
spalancò porte e finestre chiuse da secoli
e altre ne fece aprire sui vecchi muri
d’un edificio troppo grande e troppo oscuro,
dando così aria e luce alla casa! E che vento
nuovo incomprimibile impetuoso – troppo simile
al vento d’una novella Pentecoste –
invase il vecchio edificio; e che luce violenta,
nuova, dardeggiante, è andata a frugare
curiosa, allegra, impietosa tra gli arredi
e le antiche suppellettili!
Certo, ci fu chi ne provò spavento:
quanta polvere alzava quell’aria
e come turbinava quella polvere
in quel raggio di sole mattutino,
allegro come la giovinezza,
forte come il sangue, vivo come l’amore,
profondo come uno sguardo innamorato…
e quante muffe e quante ragnatele diventavano
subitamente visibili!
E ci fu chi gridò: Chiudete le finestre!
E ci fu (purtroppo!) chi si affrettò a eseguire.
Nel vecchio edificio si è tornati a respirare
a fatica. Solo da qualche fessura entrò ancora
qualche filo d’aria buona. Ma c’era qualcuno
che aveva paura anche degli spifferi.
E si cercò di chiudere anche le ultime fessure».
Poi venne finalmente un nuovo papa buono,
di nome Francesco questo, che più buono di così
difficile trovarne. Grazie a lui potranno
sopravvivere tutte le speranze accese dal Concilio.
Anche le mie speranze di allora
hanno ripreso fiato e non mi sento più orfano.
Perché il Signore è risorto. Ed è qui.
Don Antonio

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