Ce l’ha fatta! Chi? Andrea naturalmente, il podista super che Casalina ha un adottato come amico e campione.
La bella foto che lo ritrae appoggiato a un muro (che muro sia, non so) come si offrisse al lancio dei coltelli d’un partner lanciatore (a proposito: perché a lanciare sono sempre gli uomini e far da cavia tocca sempre a una donna, quasi sempre la moglie?), è l’immagine stessa della felicità. E una faccia felice dà felicità a chi la guarda.
Stavolta però quel volto m’ha richiamato in mente una mia sconfitta che dura da più di cinquant’anni. Mi spiego.
Ero sulla ventina, quando su quella piazza mi condusse un mio cugino romano, Roberto, che mi portò, sicuro, su un punto della piazza e con la punta dell’ombrello mi indicò un “sanpietrino” (una di quelle pietre quadrate di leucitite che ricoprono tutta piazza san Pietro: di qui il nome).
Su quella pietra non si sa chi, aveva inciso con lo scalpello un cuore. Mio cugino mi disse: “Vedi questo cuore? I romani, quei pochi che lo sanno (perché i romani veri sono ormai una razza in estinzione”) lo chiamano “il cuore di Nerone”.
Da allora l’ho cercato tante volte, ma quel cuore non l’ho più trovato… e mi ci fa!
Sicché mi sta venendo un’idea: che ne direste, Piccoli Pellegrini di Casalina e dintorni, d’una toccata e fuga a Roma, nell’Anno Santo, con battuta di caccia al cuore di Nerone inclusa nel prezzo? Che se qualcuno vuol portare il cane lo porti pure: forse avrà più fiuto di me.
Gli scherzi a parte, a una gita a Roma nell’Anno Santo a conclusione dei nostri pellegrinaggi non sarebbe una cattiva idea. Pensiamoci. Due le opzioni: a piedi come Andrea, o in un comodo pullman. Vi giuro, stavolta farò il bravo: mi accontenterò del pullman… (ho la scusa buona per farlo. E come vi fossi già sopra, vi benedico al volo.
Don Antonio