Un’altra centenaria mancata per un soffio.

Un’altra centenaria mancata per un soffio. Già tre in soli cinque anni. Ha cominciato Adriano Lanari che se lanciava un fischio, il centenario avrebbe risposto.
Ha continuato Ines Canterini, anche lei l’ha mancato per poco più di due mesi; poi Giuseppa Peraio; ora è la volta di Gelsomina Lemmi , alla quale, una volta toccati i novantanove anni, ha ceduto le armi a chi è più forte di tutti noi.
Teresa e Lina, sono state le ultime due ad aver avuto successo. Anzi Lina è ancora in corsa.
Inutile dire che mi dispiace molto per Gelsomina: ci teneva molto e quando ne parlavamo, le brillavano gli occhi. Sicché ora me ne dispiace ancor di più.
Ora non resta che pregare per lei, perché quel Gesù nel quale ha creduto sempre fermamente, e quella Vergine Maria che invocava senza soste, siano lì ad accoglierla quando busserà, un po’ smarrita forse e quasi intimorita, alla porta del Paradiso. Pregheremo anche perché ad accoglierla trovi anche coloro che lei ha amato sulla terra e che l’hanno preceduta lassù. Il marito Luigi innanzitutto.
Quanto a me, dico subito che non sono un candidato al centenariato. E non parlo dei miei attuali problemi di salute, sui quali ancora non so quasi nulla, se non che non sono proprio bruscolini. Se dico che non ci tengo, è solo perché proprio non ci tengo e non ci ho mai tenuto. Cento sono tanti, troppi per l’uomo d’oggi.
Certo, troppi per me. Per domani parlano di una vita media di 150 anni: buon pro’ gli faccia. Io, fortunatamente non ci sarò. E ne sarò felicissimo.
Quello che ho avuto dalla vita, mi basta. Poco, invece, troppo poco, quello che son riuscito a dare. Né credo che riuscirei a dare molto di più se allungassi anche di molto la mia vita.
Per di più il futuro non mi ispira fiducia e sto disdettando la mia prenotazione. Lascerò fare a Te Signore: mi fido di te.
Don Antonio.


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