Stasera vi parlerò del Grande Seduttore.

Stasera vi parlerò del Grande Seduttore.
Per carità, non pensate né a Casanova, né a don Giovanni, né a Rodolfo Valentino.
Il mio Seduttore ha un nome molto più umile e molto più grande. Il suo nome e la sua figura hanno sedotto molti, uomini e donne, di ogni età e stato sociale, di ogni nazionalità e lingua: uomini e donne che per Lui han dato la vita, si son fatti torturare e decapitare, impalare e crocifiggere, arrostire sul rogo e strappare occhi e denti, pur di non separarsi da Lui che per loro era TUTTO! Sapete bene di chi parlo: il suo nome è Gesù. Gesù di Nazaret, anagraficamente figlio di Giuseppe e di Maria, ontologicamente figlio di Dio. Per la fede di chi in Lui crede, salvatore del mondo e di quanti in Lui avranno creduto (e forse non solo). Guardava qualcuno negli occhi e quelli lo seguivano; li chiamava per nome e quelli lasciavano casa e famiglia per andare con lui. A milioni hanno dato la vita per lui. Qualche nome? Agata, Lucia, Cecilia, Maria Goretti… O Tarcisio, Pancrazio…
“Un uomo che ti guarda come ti guarda Lui una donna lo seguirebbe dovunque vada”, diceva la prostituta del “Processo a Gesù” di Diego Fabbri. E un uomo che ti parla come ti parla Lui, se non l’hai mai incontrato prima, vallo a cercare tu fino in capo al mondo. Ti potrà capitare di dirgli quello che gli disse Pietro in cima al Tabor: “È bello per noi star qui! Restiamoci”. Ma Lui risponderà: “Scendiamo a valle, dove m’aspetta una croce”.
Dove ognuno di noi troverà la sua. Ma sulla sua croce Lui era solo. Sulla mia ci sarà anche Lui.
Don Antonio, che vi benedice.


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