Quando nel mio giaciglio di te mi ricordo…..

«Quando nel mio giaciglio di te mi ricordo,
e penso a te nelle veglie notturne,
a te che sei stato il mio aiuto,
esulto di gioia all’ombra delle tue ali
(Sal 62,7-8).
Quando i più fra voi leggeranno queste righe, io sarò (o sarò già stato) su un tavolo operatorio per la biopsia che mi è stata ordinata. Sarò sveglio e a dormire sarà solo la parte interessata al breve ma delicato intervento. Questo significa che sarò cosciente e che, mentre i medici faranno la loro parte, io potrò fare la mia: pregare. Pregare perché il Signore guidi la loro mente e a me dia la forza di accettare ciò che ci sarà da sopportare in quelle molte ore di assoluto riposo che mi saranno imposte; e soprattutto di accettare con totale fiducia e serenità qualunque verdetto ne sarà emesso.
Che fare allora? Pregare? Certo, la preghiera mi aiuterà. Ma potrò fare anche molto di meglio nel frattempo. Soffrire offrendo: offrire la mia sofferenza per chi nel mondo soffre indicibilmente, incomparabilmente più di me; per la santità della Chiesa,per la pace nel mondo.
E per la mia parrocchia, che viva intensamente questo anno di grazia della misericordia e il nostro impegno di Piccoli Pellegrini che già incomincia a stupire sia per il numero sia per la costanza dei suoi partecipanti.
Ché, se volete che io vi parli con verità, molto più mi pesa il non essere con voi, che lo star qui in ospedale, ad aspettare un verdetto che metterebbe in ansia chiunque. Io però ho affidato la mia vita a Dio: perciò anche stasera, come tutte le sere, m’addormenterò in Lui, nella pace.
Che se voleste metterci anche voi la vostra parte di preghiera, mi farebbe un gran bene saperlo.
Buonanotte allora. A tutti. Vi benedico.
Don Antonio

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