Canto delle ascensioni.
1 Alzo gli occhi verso i monti:
da dove mi verrà l’aiuto?
2 Il mio aiuto viene dal Signore,
che ha fatto cielo e terra.
3 Non lascerà vacillare il tuo piede,
non si addormenterà il tuo custode.
4 Non si addormenterà, non prenderà sonno,
il custode d’Israele.
5 Il Signore è il tuo custode,
il Signore è come ombra che ti copre,
e sta alla tua destra.
6 Di giorno non ti colpirà il sole,
né la luna di notte.
7 Il Signore ti proteggerà da ogni male,
egli proteggerà la tua vita.
8 Il Signore veglierà su di te,
quando esci e quando entri,
da ora e per sempre.
Ancora “un canto delle ascensioni”,
uno di quei canti che i pellegrini cantavano
salendo (donde il nome), annualmente,a piccoli o grandi gruppi verso Gerusalemme,
la città santa, la città di David,
in occasione delle grandi feste, in un clima di
grandissima esultanza, quasi d’esaltazione,
popolare e mistica allo stesso tempo.
Parole di gioia piena, cantata, mostrata, donata a piene mani a tutti quelli che s’incontravano, che s’aggregavano, s’univano ai canti di lode e alle preghiere, alle speranze…
Canti che fanno bene ancor oggi a chi si trova nelle cupi valli del dolore e aspira, anela e prega di poterne uscire, salendo verso la luce, verso la libertà dalla paura e dal male.
In quell’alzare “gli occhi verso i monti” mi ritrovo anch’io. Verso quel monte santo dove abita Dio, dove non ci sono più nubi,
dove tutto è luce, perché il suo sole è Dio.
Don Antonio