La mia è stata, quella di oggi, una giornata agitata. Aperta con la notizia della morte di Martina Baldassarri e continuata con 4 ore di ospedale a Pantalla, fra un’ecografia, una radiografia toracica, una visita diabetologica, s’è conclusa poi con la visita alla salma di Martina, che non avevo visto mai così bella come stasera.
“Ma va!”, mi griderà dietro qualcuno; “Carina” può essere. Bellina può starci. Ben messa nella bara anche… Ma proprio bella! Bella non è stata mai.
Ebbene, io vi dico che oggi “era bella”. Anzi, quella vista m’ispirato un senso di pace, di pienezza. Non ho mai avuto paura della morte e ne ho sempre parlato come di un’amica. Suor Anna, la suora spagnola cui tutti hanno voluto bene, mi gridava: “callate burro” (pronunciare: càjate burro), cioè “sta zitto somaro!”. E io, mi azzittavo.
Ora però è diverso: da allora sono passati una ventina d’anni, e in mezzo c’è stato addirittura un trapianto e la ripresa, quasi una morte e quasi risurrezione dal sepolcro.
In me molto è cambiato, in meglio spero. Il mio futuro è una carta da giocare nel modo migliore, e proprio così la voglio giocare. Pregare, parlare, scrivere, lavorare e far del bene a qualcuno.
Qualcuno ha scritto: “1 minuto di sonno in più, sono 60 secondi di sole in meno”.
Obiezione: “così facendo, t’accorcerai la vita!”. Risposta: non importa; meglio piena che lunga.
Dio mi ha fatto grazia di questo Anno Santo per aiutarmi a riempirla. Ogni passo di quel santo cammino è un passo, per me, verso la Luce.
Però, tranquilli, non ho fretta, e continuerò a curarmi. Solo che ora so dove sto andando. E nessuno mi farà più tornare indietro.
Benedici questi propositi, Signore!
Don Antonio
Una giornata agitata
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