Io non c’ero


Io non c’ero, quando ancora i vecchi proverbi
ci insegnavano a vivere. O se c’ero non capivo.
E se capivo, capivo troppo poco.
Come adesso, più o meno.
Questo proverbio lo imparai a Casalina:
“San Paolo converso, tutte le cose a traverso!”
Boh! Nessuno me l’ha saputo spiegare.
Lo chiamavano anche “S.Paolo dei segni” perché
oggi nelle campagne si cercavano i segni
sul tempo (mese per mese) per tutto l’anno,
secco o piovoso.
Come? Con 24 mezzi gusci di noce (2 x mese)
e 24 chicchi di sale dentro, uno per guscio.
I gusci dove il sale si scioglieva,
quel mese era piovoso. E viceversa.
O ancora: “Se San’Antonio fa el ponte
San Paolo el lo rompe”. Se cioè per
Sant’Antonio Abate farà un gran freddo,
niente paura: San Paolo lo interrompe…
Vogliamo ridere? Ma sì, ridiamo!
Ma più ci penso più mi vien da rimpiangere
quel tempo in cui bastava poco per vedere
sorridere una faccia.
“Comare Rosa, ch’avete mangiato a pranzo,
oggi per Pasqua”!
“Annetta mia che magnata! La minestra col lardo”!
Questa è storica!
Dio le abbia tutt’e due nella sua gloria.
Don Antonio