Da quando l’uomo non crede più nell’inferno….

“Da quando l’uomo non crede più nell’inferno,
ha trasformato la sua vita in qualcosa
che somiglia all’inferno. Non può farne a meno”. (Ennio Flaiano).
Chi è Ennio Flaiano? Uno che ha saputo
raccontare l’uomo nella maniera più spietata
e divertente possibile.
Lo stesso concetto, prima di lui, l’aveva già espresso Jean Paul Sarte, con il suo aforisma più celebre:
“L’inferno sono gli altri”.
Gli altri chi? Tutti gli altri…che però, se ci pensi, alla fine, quegli altri siamo tutti noi: io, mia moglie, mio figlio, mia sorella, mia suocera, mio zio, il vicino di casa, l’ufficiale postale, il professore vanesio e svogliato, il capufficio, il portiere pettegolo.
Nessuno vive in un isola deserta,
e il nostro mondo è quale noi lo facciamo.
Allora? Allora la verità è questa:
l’inferno siamo noi!
Entrate in una casa dove tutto è rispetto,
cortesia, gentilezza e dove ognuno fa la sua parte.
Esistono case come queste? Esistono, e più di quante non si creda. Chi ci vive arriva fino a dire: è un paradiso!
Ora entriamo in una casa dove tutto è diverso:
litigi, ubriachezze, offese, gelosie, tradimenti, indifferenza, bestemmie, parolacce, percosse… e dove tutti strillano: “Qui comando io!”.
Ce ne sono famiglie come queste? Uh, se ce ne sono! Un freghìo… Un vero inferno!
Solo il dosaggio è diverso: perché da noi l’inferno
lo compriamo a chili: “Io un chilo, io mezzo, a me un etto, a me mezzo quintale. Io tutto il cocuzzaro”.
E i diavoli?
Non servono. Bastiamo noi.
Signore, pensaci Tu! Non avrai qualche angelo da mandarci?
Don Antonio

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