Immaginatela così….

Immaginatela così: tirata fuori da una scatola di latta e plastica
(tali ormai le nostre macchine) tutta rotta la scatola
e peggio ancora lei che non sai da che parte incominciare
a tagliare e buttar via, ricucire e attaccare…
Lei le puoi fare tutto quel che vuoi, tanto non c’è,
anzi c’è ma è come non ci fosse, e per ore e ore
un gruppo di fregni strani, tutti vestiti in verde
mascherati come se fosse carnevale, ma carnevale non è,
cuffie e guanti, bisturi e siringhe, aghi e tubi, tubetti, tubicini
che manco che fossero creature che giocano ai dottori.
Lei l’anno sedata dice, addormentata, che non rompesse
mentre loro lavorano che non han tempo da perdere.
Loro son dottori davvero che gli hanno messo
tra le mani un rudere che non saise ride o piagne,
come fanno i figli quando giocano
a fa i grandi!
Lei, la Iolanda, non faceva un frizzo, e tutto quello
che dovevano fa’ potevan farlo, senza chiede parere
manco a Domineddìo che se l’avesse visti da lassù
j’avrebbedetto “ma che ve state a fa’ de sta creatura
che mica è robba vostra!”.
… Ora invece un po’ sì che è anche robba loro,
che se non c’eran loro ‘n c’era più manco Iolanda
che oggi invece era lì, a posa’ sull’altare della
Madonna la sua mattonella PGR, per grazia ricevuta.
Tra pochi giorni chi entrerà e la vedrà, forse dirà
“Ammazza!…poco ce manca che potèmo anche fa
senza de Dio”.
Dall’alto LUI lo sente e ridendo fra sé, “pròvece!” je dice,
“e te n’accorgi. ”Iolanda intanto se commove e piagne.
E noi con lei.Don Antonio

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