Sono trascorsi…


Sono trascorsi più di quarant’anni,
da quando m’accorsi per la prima volta
che esisteva la donna!
Fu tale lo stupore che ne rimasi conquistato.
Me l’avevano sempre presentata come tentatrice.
A me sembrò molto più un arcangelo Rafaele,
compagna di viaggio e medicina di Dio.
Furono giorni di magia, senza peccato alcuno,
La cantai in alcuni pochi versi, che ora vorrei riproporre
identici, ma per Maria stavolta, che fra le donne
non ha mai avuto né mai avrà un’uguale.
Da qui all’8 dicembre, giorno della sua festa, li riproporrò
una per sera, nella mia buonanotte.
«E giunsero al mio orecchio le tue parole
Come soffio di vento montano
puro come l’eterno ghiacciaio e la vergine neve
forte come la roccia compatta
luminoso come il sole delle vette
limpido come il cielo turchino sulle distese di neve
vivo come lo scroscio d’acqua
che cade a fecondare la valle
ho chiesto al vento il nome di quel monte
il nome di quel cielo,
il nome di quel sole e di quei prati di vergine neve.
Il suo nome,m’han detto,
è Maria».
Che ci benedice tutti Don Antonio

Ora prega per noi, Maria, che il tuo Figlio ci dia la buona notte.
Ave Maria!