Quanto pesa la penna…..


Quanto pesa la penna o il ticchettare sulla tastiera
dell’ignaro computer, quando il tuo cuore è gonfio d’amarezza!
Vorresti solo tacere, chiuderti nel dolore che t’opprime, ma devi scrivere: gli impegni vanno sempre onorati. Anche se il cuore è a pezzi.
“Piangi anche tu quei morti?” ti chiede la Coscienza.
Non ho il coraggio di confessare la verità: No! Piango di peggio!”.
“Peggio di questa strage?”, insiste la Coscienza.
“Peggiore della morte degli uomini è la morte della ragione”, le spieghi.
Arriva un altro, correndo. Dev’essere uno sfuggito al massacro. Racconta: “Ieri è successo anche questo. Su un ferito grave s’è chinato un uomo, strano, stranissimo assai: coronato di spine, le mani e i piedi trafitti da grosso foro ancora sanguinante. Il ferito gli chiede: “han colpito anche te?, dio li stramaledica tutti, se un dio c’è. Ma che vuoi che ci sia: se mai ci fosse, questo non sarebbe successo”.
Il misterioso personaggio gli rispose: “Sono io che ti parlo: che oggi morirò un’altra volta: questa volta con te.”
Con tutte le sue forze, il morente s’alzò a sedere e col sangue negli occhi gridò al benefattore: “Chi t’ha chiamato? Io non ti voglio. Non ti credo, io! Sono un figlio dei lumi! E come tale voglio morire. E strabuzzando gli occhi, spirò”. Il mancato benefattore guardò con pena quella vita buttata. Da sotto i pantaloni, vide uscire del liquido giallastro.
Il coronato di spine disse: “Anche questa è per me.”
Dio d’amore, se ancora ne hai il cuore, benedici e perdonaci tutti. Perché ho tanta paura!
Don Antonio