In quel giorno…


«In quel giorno,
un germoglio spunterà dal tronco di Iesse,
un virgulto germoglierà dalle sue radici.
Su di lui si poserà lo spirito del Signore,
spirito di sapienza e d’intelligenza,
spirito di consiglio e di fortezza,
spirito di conoscenza e di timore del Signore.
Il lupo dimorerà insieme con l’agnello;
il vitello e il leoncello pascoleranno insieme
e un piccolo fanciullo li guiderà».
Bello, troppo bello Signore per essere vero!
Ma da quando il tuo profeta Isaia le ha dette o scritte,
quasi ventotto secoli son passati
e tutto è rimasto come allora. Anzi anche peggio.
Allora almeno s’ammazzavano solo fra vicini
Chi ci stava tra i piedi o a portata di mano,
oggi invece…
Oggi ammazzi e bombardi gente che ti sta lontana
centinaia o migliaia di chilometri, a chi tocca, tocca.
Donne e bambini innocenti, inermi,
la cui unica colpa è d’esser nati,
non importa da che parte son nati,
ché le parti sono tutte sbagliate alla stessa maniera,
e che la tua croce sia piantata “di qua o di là dal Piave”,
non fa gran differenza.
Seduto sulla pietra d’una di quelle croci,
mi nasce in cuore una domanda che mi fa paura:
“Son dunque tutte così le tue promesse, o Dio? O quanto
dovremo ancora aspettare per vederle compiute?
Tu sei eterno, ma noi mica no”.
Una voce, nel vento mi risponde:
“Ho cercato di farvelo capire:
per ringraziarmi, m’avete messo in croce”.
“Benedizione, Signore, malgrado tutto”. Don Antonio