Ave Maria…


Ave Maria…
No, non temere, non si turbi il tuo volto e non si spenga
Il tuo sorriso…
Io non sono l’Angelo e non nulla da riferirti dalla parte di Dio.
Solo vorrei mi permettessi di sostare pochi minuti,
ai tuoi piedi, senza chiederti nulla,
senza farti domande… solo a guardarti mentre lavori
all’aspo o alla conocchia, per cercar di capire,
guardandoti, ciò che ti passa in cuore o per la mente.
Vorrei scoprire se tu hai finalmente capito ciò che ti disse l’Angelo, e se ci pensi ancora…o se fu solo un sogno…
o solo una speranza del tuo cuore di donna,
del tuo cuore di mamma…
E chissà se ci pensavi, stamane, alla fontana
mentre sbattevi i panni sulla pietra perché ne uscisse puri
come è puro il tuo cuore?
O se mai s’è stagliata ai tuoi occhi, presagio di sventura,
una croce… o se al contrario, ricacciati tutti tristi presagi, l’hai sentito finalmente muoversi, agitarsi impaziente nel tuo grembo, che hai sentito il bisogno di posare sul tuo ventre rigonfio la tua mano, a cercar di calmarlo, dicendogli: ma che hai stamattina? Sta buono,
che la tua mamma è qui, che mai nessuno riuscirà
a separarti da me…………… per ora……perché un giorno chissà…
Qui la giovane smise di battere i suoi panni sulla pietra
e si passò la mano sopra gli occhi… e allora seppe
che le lacrime d’una donna bruciano più dell’acqua della fontana
perché la donna ha un cuore… che la fontana non ha.
Dio vi benedica tutti. don Antonio