Il nostro pellegrinaggio ha ricevuto un plauso importante:
quello del nostro Arcivescovo, il Card. Gualtiero Bassetti,
che ne ha lodato sia l’idea sia il coraggio:
“Tutti i giorni? Per tutto l’Anno Santo? Bello! Bello!”
Intanto però stasera saremo tre in meno. In tre han dovuto dare forfait, così forse saremo solo in due…
E invece accade il miracolo:
saremo in dieci e, poiché il più piccino vale doppio,
con Valeriano saremocome in undici.
Il calendario ci impone l’argomento: l’incombente fine
dell’anno solare ci parla di inizio e di fine, di vita e di morte.
Di chi sarà la vittoria nel duello? La liturgia cristiana non ha dubbi:
“La morte è stata ingoiata dalla vittoria.
Dov’è, o morte, la tua vittoria? Dov’è, o morte, il tuo pungiglione?
Il pungiglione della morte è il peccato e la forza del peccato è la legge”(1 Cor 15,54- 56) …
Ma da quando la Grazia ha prevalso sul peccato, anche la vita ha prevalso sulla morte. Così parla infatti la liturgia:
“Ai tuoi fedeli, Signore, la vita non è tolta, ma trasformata;
e mentre si distrugge la dimora di questo esilio terreno,
viene preparata una abitazione eterna nel cielo”
Perciò, domani, potremo salutarti senza mestizia
Caro, vecchio, 2015.Come è giusto che sia,
tu puoi durare solo un anno:
Noi abbiamo davanti un’intera eternità. Benedetta da Dio.
Don Antonio