21 dicembre…

21 dicembre. Finalmente!
È un giorno che aspetto dal 21 giugno, dal giorno in cui il sole, finita allora la sua corsa in salita sulla linea dell’orizzonte,
incominciò a scivolare inesorabilmente verso “la grande notte”
che proprio fra qualche ora giungerà al suo culmine.
Povero Pulcinella io stesso, anche a me è capitato di annaffiare di lacrime una gioia certa solo per la paura di una sua possibile perdita domani.
Vanità delle vanità, questa, fra le più amare, al dire di Qoelet, il saggio. Vanità che ti impedisce di gustare una gioia solo per la paura di non averla domani.
Ma se domani il sole tornerà a salire sull’orizzonte anche la vita trionferà sulla morte.
“La Grande Prostituta è caduta” (Ap 18,2) e caduto è il suo regno.
Sarebbe bello se domattina, affacciandoci tutti alla finestra,
potessimo vedere alto nel cielo il suo disco d’oro rutilante,
che ci ricorda: “Io sono qui per annunciarvi Lui, il vero Sole che sta per venire. I profeti l’ha visto venire e da lontano ci ricordano “Preparatevi: Egli è vicino!”
E vi benedice. Tutti! Don Antonio

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