Gustatevi la scena:

Gustatevi la scena:
il grande Tempio di Gerusalemme, vuoto.
Due soli uomini, in tutto quel grande spazio solennissimo.
Il primo ben vestito, in piedi, ben sicuro di sé.
Sa che non ha niente da temere. Da sempre irreprensibile,
sta di fronte all’altare di Dioda pari a pari.
È religioso lui! E ci tiene a ricordarlo al suo Dio,
che lo tenga sempre presente:“Ti ringrazio, mio Dio,
ché io non sono come gli altri,
ladri, ingiusti, adùlteri; e neppure
come quel pubblicano laggiù.
Io i miei doveri li assolvo, sempre e tutti, e le Tue leggi le osservo!
Sono un israelita modello. E come tale Ti parlo, o Dio: da pari a pari!».
Il pubblicano, invece, se ne stava laggiù,
inginocchiato e con la fronte a terra,non osando alzar gli occhi.
E si batteva il petto con il pugno quasi a volerlo sfondare
e chiedeva perdono dei suoi molti peccati.
Mi sono chiesto spesso che ne faremmo noi di quei due?
Probabilmente diremmo al primo: bene servo buono e fedele,
entra nel gaudio del tuo Signore.
Al secondo invece avremmo ingiunto: tu resta lì dove sei,
o fatti ancora più indietro.
LUI invece parlò, come solo LUI poteva:
e il primo si ritrovò con un peccato in più,il più grave di tutti:
un peccato d’orgoglio.
Al secondo invece perdonò d’un sol colpo i suoi peccati. TUTTI!
Ora, per favore, lasciate tutto com’è! Chi l’ha scritto, l’ha scritto proprio per me!
Son io quel pubblicano, che se dovessi confessarmi,
non saprei da dove incominciare.
Quel Gesù è venuto apposta per me! Non lo toccate!
Anzi, ci benedica tutti!
Don Antonio


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