La confessione

Oggi, 23 novembre è memoria liturgica
(altri dicono “festa”) di San Colombano.
Come, non sapete chi è? Com’è possibile?
Oggi un po’ meno, ma fino a qualche decina d’anni fa,
diciamolo dài: finché non sono arrivato io a Casalina,
avevate da fare più con lui che col dottore.
Chi è ‘sto Colombano? Beh, intanto chi era.
Perché ora è morto. Proprio oggi. Di 1400 anni fa.
Un monaco. Irlandese.
E com’è che ci dice che avevamo da fare più con lui
che col dottore? Con un monaco? Quando mai?
Si perché inventò una cosa che tutti, tutti i battezzati,
hanno almeno una volta nella vita, ma moltissimi
anche tante tante volte, specialmente le donne,
hanno fatto: confessare i propri peccati. A un prete.
Decine, centinaia, anche migliaia di volte nella vita.
Io certamente sì, almeno fino a una certa soglia
dei miei anni. Poi ho trovato altri modi per chiedere perdono a Dio. E l’ho insegnati anche a Voi.
Ma finché ha avuto bisogno di parlare e di chiedere consiglio
Al confessore anche due volte la settimana lo facevo.
Perché dico che a confessarsi ce l’ha insegnato lui?
Perché prima non s’usava. Anzi era proibito.
O una volta sola nella vita!!! E se ricadevi eran guai.
Lui per primo disse: vi confesserò ogni volta che volete.
E fu liberazione da un incubo.
Colombano ci liberò dalla paura dell’una volta sola.
Gloria a te, Colombano, grande irlandese morto in Italia
oggi di 1400 anni fa.
E per stasera daccela tu la tua benedizione. Varrà più della mia.
Don Antonio


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