«Quale gioia, quando mi dissero:
Andremo alla casa del Signore!».
Già sono fermi i nostri piedi
alle tue porte, Gerusalemme!
Là salgono le tribù,
le tribù del Signore,
per lodare il nome del Signore».
Da qualche giorno amo ripetere spesso queste parole:
parole d’un popolo in cammino
che sale verso Gerusalemme in processione.
Canti dell’ascensione son detti questi salmi:
“ascensione” come salita verso Gerusalemme,
800 metri sul livello del mare.
Un popolo in cammino verso il suo Tempio,
simbolo e cuore di quel popolo: popolo caro a Dio.
Perché mi piace ripeterle? Perché mi fa pensare
che fra pochi giorni anche noi “saliremo”al nostro tempio,
– il nostro Santuario – in processione,
per aprire la Porta Santa del nostro Giubileo:
abbatteremo quel muro che la chiuderà,
e tutto il popolo in festa canterà la sua gioia.
In quei momenti rivedrò tutto: la chiesa profanata,
rapinata, il suo tesoro più bello disperso,
i muri smozzicati, gli intonaci caduti…
e i frammenti, tanti! sparsi per terra… che la seconda volta credetti di non reggere allo strazio!
Ora però quel Santuario è più bello che mai
per il nostro Anno Santo.
Mai avrei creduto poter vivere tanto
da poter vedere un miracolo simile.
Coraggio Amici, preparatevi: non possiamo fallire.
Dal cupo sen di morte, Cristo risorge ancora.
E la nostra fede, e la nostra parrocchia
Risorgeranno con LUI!
Dio Vi benedica tutti. E un pochino anche me.
Don Antonio
Quale gioia……
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