Se l’angelo della luce precipita all’inferno


La notizia è di quelle che tolgono il fiato. Un arcivescovo, per di più nunzio apostolico, per di più polacco, per di più fatto vescovo proprio da Giovanni Paolo II (se ho ben capito), è stato oggi arrestato nella Città del Vaticano per pedofilia.
Non dirò il suo nome per carità cristiana (tanto lo troverete altrove). Del resto ho pochissimi minuti per battere 1900 caratteri spazi inclusi. Mi riservo di tornarci sopra quanto prima, forse già domani stesso.
Ma ci sono alcune cosette che mi preme dire (scrivere) subito:
La prima è : Viva Papa Francesco che finalmente dimostra con un gesto clamoroso che quando parla di voler fare sul serio è proprio segno che vuol fare sul serio. Di dichiarazioni di intenti ne abbiamo sentiti a iosa in questi ultimi anni. Ora finalmente c’è qualcuno che dimostra di voler fare davvero ciò che promette o minaccia.
La seconda è che io, che ho più d’una volta cercato di invitare alla misericordia verso coloro che, fatti far preti per forza, a volte non sono stati fedeli alle promesse dell’ordinazione (poveri diavoli (dài: poveri cristi) essi stessi bisognosi di misericordia) ora, in presenza d’un papavero mi unisco al plauso generale..
La terza è la più importante: Ma chi sta a capo della Congregazione concistoriale che sceglie i vescovi? E perché non li si sottopone a un terzo grado prima di dare l’ok, si ordini? E come possono questi “vermiciattoli” impapaverati di rosso (o perfino di porpora: ce ne sono stati!) affrontare benedicenti un futuro del quale non è difficile sapere che sarà per loro un esame che non finirà mai? Sanno bene che la stampa laica non farà loro sconti di sorta.
E perché nel terzo grado cui vengono sottoposti, non viene chiesto loro sotto giuramento, aggravato di scomunica se verrà dichiarato il falso, se hanno mai commesso queste colpe che sono anche reati per la legislazione civile? Qui però il mio spazio finisce. A presto.

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