Giovedì 12 Gennaio 2017 – La buonanotte di don Antonio


Tutti sanno che le Olimpiadi moderne, ispirate ai giochi di Olimpia nell’antica Grecia, sono il lascito culturale e civile di Ms. Pierre de Coubertin, fondatore delle moderne Olimpiadi. Di Olimpiadi tutti si riempiono la bocca, ma intanto che ne parlano o le preparano, pensano ai lupi solitari e ai terroristi dell’Isis. E non manca neppure chi butta là un “Quanto mi date se vi lascio in pace e non vi guasto la festa?”. Perché, mi raccomando, tutti vogliono la pace e dicono di credere negli ideali sportivi, ma è evidente che dopo Monaco di Baviera 1972 alle olimpiadi i poliziotti sono molto più numerosi degli atleti concorrenti.
Ma anche lì ci dovette essere una svista perché qualcuno, e proprio un tedesco (e che tedesco!) doveva già aver capito tutto molto prima. Si tratta di Robert Musil, l’autore di “L’uomo senza qualità”, che aveva già scritto (era il 1942) che “Gli ideali hanno strane proprietà, fra le altre anche quella di trasformarsi nel loro contrario quando si vuol seguirli scrupolosamente. Così quante olimpiadi sono stati segnati dalla violenza, quale più quale meno, dalla corruzione, dagli sporchi traffici, dalla droga ecc.
E ancora (è sempre Musil che scrive): “Sport. Si potrebbe definire il sedimento di un odio universale finissimamente diffuso, che precipita nelle competizioni sportive.”
Oggi si vende e si compra di tutto anche nello sport. Oggi le olimpiadi non fermano più le guerre; oggi le guerre dettano l’ordine del giorno alle Olimpiadi. Sinceramente non mi dispiace che l’Italia abbia perso quelle del 2024. Saranno tutti più tranquilli (non parlo per me che non prevedo di esserci. Avrò altro da fare allora, nell’altro Mondo. E neppure me ne duole molto).
Don Antonio che vi benedice.