Domenica 15 Gennaio 2017 -La buonanotte di don Antonio


Dunque finalmente è accaduto. Lo si aspettava da tempo e finalmente è successo. La Santa Sede, regnante papa Francesco, ha finalmente riconosciuto lo Stato Palestinese come Paese libero, indipendente e sovrano. Da molto tempo se ne parlava e da molto tempo lo si attendeva. Ma la “real politik” ha le sue esigenze, e le attese devono essere necessariamente lunghe, finché non si facciano quadrare tutti i cerchi, finché tutti gli angoli non siano stati smussati e le suscettibilità non trovino la giusta formula che consenta a tutti di dirsi soddisfatti e nessuno costringa a sentirsi sconfitto.
Ora la nuova ambasciata presso la Santa Sede è una realtà a giusto 10-15 passi dal Vaticano, in via di porta Angelica, proprio davanti alla stessa Porta che dà il nome alla strada. Si chiude così, nel migliore dei modi, una querelle mondiale lunga già d’una settantina d’ anni a che dà finalmente corpo a un’intesa firmata tra le due parti già nel 2015.
Che succederà ora? Sarà tutto da vedere. Intanto si è già manifestata una specie di preoccupante fibrillazione nei rapporti di Israele con gli Stati Uniti di Trump, il quale ha già fatto sapere che è sua intenzione trasferire l’Ambasciata USA in Israele da Tel Aviv a Gerusalemme. Come dire: promettere di spegnere un incendio con pompe e idranti caricati a petrolio.
In realtà, dopo Cuba, Siria, Teheran, Ucraina, Strasburgo e lo stesso Onu e ora le promettenti relazioni con la Cina, Francesco sta diventando sempre più un punto di riferimento essenziale per tutti gli operatori di pace nel mondo.
Una prova di più per dimostrare che solo se si ha il coraggio di rompere schemi già noti si possono fare progressi in questo difficilissimo cammino.
E questo non vale solo per Francesco, ma per ogni spirito veramente profetico. Lunga vita dunque a Francesco, ma più lunga ancora alla profezia, dovunque e in chiunque si manifesti. Benedizione.
Don Antonio.